mercoledì 12 ottobre 2011

Salvatore Arcuri e la giustizia negata


di monica de carlo
Ieri si è svolto l'incontro dibattito "risvegliamo le coscienze" riguardante il brutale assassinio di Salvatore Arcuri, dieci anni fa.
L'evento voluto dal consigliere con delega alla cultura del Comune di Scalea, Fabio Ferrara, e dal fratello della vittima Stefano è stato interessante e toccante. Un grazie per averci "scosso le coscienze" va riconosciuto proprio al consigliere Ferrara che, dopo dieci anni di oblio, finalmente ha fatto in modo di rompere il silenzio che si era creato intorno a questa vicenda.
Salvatore era un bravo ragazzo. Questo lo sapevano tutti coloro che lo conoscevano. Un bonaccione sempre pronto a regalarti un sorriso e a salutare pure "le pietre" come si usa dire da noi. Eppure, nonostante la brutale fine che gli è stata inflitta, nel 2010 il caso è stato archiviato senza un colpevole. Le parole di Stefano, il fratello, sono state dure e pesanti. Con grande dignità questo ragazzo, a cui la vita ha inflitto tanto dolore, ha evidenziato come sia stato lasciato SOLO. Solo dalle forze dell'ordine, solo dai magistrati, orfano dell'intera famiglia e orfano dello Stato e della Giustizia. Nessuna giustizia per Salvatore. Nessun colpevole su cui riversare il proprio dolore- Un dolore che si è portato via anche la mamma, Rosalia.
Parole cariche di verità che hanno fatto tremare i cuori dei presenti.
Non meno pesanti sono state poi le parole di Don Mario Spinicci che ha sottolineato come ci sia un forte distacco fra le Istituzioni e i giovani, anche quelli più buoni. Don Mario ha fatto notare che c'è troppa diffidenza della popolazione nei confronti di chi invece è preposto alla tutela proprio della gente.
Molto interessante anche l'intervento

del generale Pezzotti che ha evidenziato come le carenze sociali abbiano origine in primo luogo dalla famiglia e che il fallimento dell'istituzione "famiglia" genera situazioni di disagio e problematiche sociali.
Hanno parlato anche il giornalista Troya autore del libro "mani assassine" i 7 delitti irrisolti dell'alto Tirreno e l'on. Magarò. Il giornalista ha ricordato i particolari più scabrosi dell'omicidio di Salvatore fornendo dettagli sul modo in cui sia stato letteralmente anninentato, non semplicemente ucciso.
L'on. Magarò, Presidente della commissione contro la 'ndrangheta si è ancora una volta dimostrato sensibile e attento alla nostra zona. Il fatto che confermi numerose volte la sua presenza agli inviti dell'amministrazione è un segno positivo dal punto di vista istituzionale.
Legalità e Giustizia sono parole prive di consistenza quando si pensa a Salvatore Arcuri. Un ragazzo di Scalea, semplice e per bene. E' solo un caso che si chiami Arcuri e non porti invece un qualsiasi altro cognome, di una qualsiasi altra famiglia di Scalea. Salvatore non era un delinquente, non era un mafioso non era, o almeno non sembrava, "a rischio". Allora perchè è morto? Perchè è morto così?
Finchè non ci saranno risposte a queste domande Scalea non dovrebbe darsi pace. Mi auguro che quella di ieri sia la prima di tante iniziative volte a fare "rumore" e a spingere a riaprire il caso e a far perdere il sonno a chi si porta sulla coscienza questo ragazzo.

2 commenti:

  1. Tutta la mia vicinanza a Stefano, e l'amicizia per la sua famiglia era totale,ma non sono potuto essere presente e me scuso , anche a nome di Anna , sua compagna di scuola e amica .grazie

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  2. Il caso si chiude quando non ci sono elementi per poter indagare su qualcuno/qualcosa. Basterebbe un documento, anche anonimo, con una pista, LA pista giusta... l'omertà è dettata dalla paura, si sa, ma un documento anonimo non trascina nessuno in tribunale... anzi, è inutilizzabile in tribunale. Serve solo a dare spunto alle indagini... ma mi sembra fiato sprecato, visto che sono passati tanti anni... nessuno tra coloro che sanno si muoverà più... che peccato.

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